<In quelle terre ci sono alcune delle stanze della mia vita... Quelle terre sono state la mia casa per un po'. La 12ma Stanza si sposta nelle langhe. Suoniamo a Santo Stefano Belbo al Pavese Festival... Cesare Pavese conosceva bene le stanze, ma cercò la tredicesima forse...>
Sono queste le parole con cui Ezio Bosso ha presentato, sulla sua pagina facebook, la serata del 2 agosto 2015 quando, con la magia della sua musica, ha stregato e commosso il pubblico del Pavese Festival di Santo Stefano Belbo. E sono le parole di un grandissimo artista di fama internazionale, nato nelle Langhe e formatosi musicalmente a Vienna, sotto la guida dei grandi maestri Streicher, Österreicher e Schölckner.
La serata dello scorso 2 agosto non è stata la prima al Pavese festival del compositore. Ezio Bosso ha infatti calpestato per la prima volta il palco della kermesse di Santo Stefano Belbo il 20 luglio 2013 quando in trio con Giacomo Agazzini e Relja Lukic, presentò “The things that remains – Another day”.
<Due serate splendide – ha commentato Luigi Genesio Icardi, sindaco di Santo Stefano Belbo e presidente della Fondazione Cesare Pavese organizzatrice del Festival – che hanno fatto conoscere al pubblico del Pavese Festival un artista che oggi, grazie alla recente partecipazione al Festival di Sanremo, è riconosciuto dal grande pubblico italiano. Una grande soddisfazione da parte della nostra amministrazione che, con il Pavese Festival, ha sempre voluto offrire (l’accesso al Pavese Festival è gratuito) artisti di grande e chiara fama: ricordiamo, tra gli altri e oltre a Bosso, Vinicio Capossela, Antonella Ruggiero, Eugenio Finardi, Shel Shapiro, Pacifico e Bobo Rondelli. La Fondazione Cesare Pavese, in accordo con il Comune di Santo Stefano Belbo, è già al lavoro per individuare i protagonisti dell’edizione 2016 del Pavese Festival che, con ogni probabilità, anticiperà i “Big” invitati al Festival di Sanremo 2017>.