Finalmente, la vendemmia 2015 per l’uva Moscato è arrivata e Casa Toso ha aperto i battenti per accogliere i viticoltori che da anni conferiscono le uve. Tutto è cominciato giovedì 27 agosto e in breve tempo ci si è resi conto che – almeno per le uve Moscato – i caratteri dell’annata erano spettacolari.
In occasione della tradizionale festa con il brindisi alla vendemmia che la Toso aveva organizzato a fine luglio scorso, molti viticoltori avevano sperato nell’arrivo di qualche pioggia perché avrebbe decisamente migliorato la situazione. In effetti un po’ d’acqua è caduta nella seconda decade di agosto e questo ha procurato un bel cambiamento nel processo di maturazione.
I caratteri dell’uva Moscato 2015
Per individuare i caratteri dell’uva Moscato 2015 rispetto alle ultime annate, abbiamo incontrato alla Toso SpA un enologo di lunga esperienza - Camillo Franco Cortemiglia - che in azienda svolge la preziosa funzione di consulente e supervisore. La sua analisi - estremamente lucida – individua i tre caratteri distintivi dell’uva Moscato 2015.“Innanzitutto, l’aspetto estetico: le uve solo particolarmente belle e sane e questo è un ottimo precursore di qualità anche per il vino. Al secondo posto c’è la sensazione che si ha quando si entra in un filare o ci si avvicina a un carico di uve: una vampata di profumo di uva Moscato ti avvolge e questo rivela tutta la straordinaria forza aromatica del Moscato di quest’anno. E, infine, c’è l’elemento salubrità: il particolare andamento climatico del 2015 ha permesso una forte riduzione dei trattamenti contro le malattie. In particolare, non c’è stato bisogno di interventi antibotritici. Tutto questo a vantaggio della salubrità dell’ambiente, della pulizia delle uve e della salute dell’uomo.” L’aspetto del complesso aromatico così accentuato è l’elemento più intrigante. Cerchiamo di approfondire.“La ricchezza aromatica molto elevata di questa vendemmia non è solo una sensazione empirica o soggettiva. È confermata in modo puntuale dalle verifiche tecniche e scientifiche condotte dal Consorzio per la Tutela dell’Asti, che ha ritrovato più volte nelle campionature di quest’anno dei valori di linalolo – in zone particolarmente vocate – superiori a 800 microgrammi per chilogrammo di uva. E oltre a queste punte di eccezionale livello, nel 2015 un po’ dappertutto il livello aromatico è elevatissimo.”
Linalolo. Vogliamo spiegare che cos’è?
“Il linalolo è la sostanza chimica (un terpene) più significativa per valutare il livello qualitativo del quadro aromatico dell’uva Moscato. Passando dall’uva al vino questi valori si troveranno molto ridimensionati, ma se si parte da livelli elevati, il risultato finale sarà migliore. Tanto per fare un paragone, nel 2014 i livelli di linalolo avevano valori dimezzati rispetto a quelli di quest’anno.”
Dopo la qualità, la quantità
Fin qui abbiamo parlato di qualità e piacevolezza. Ora vediamo anche gli aspetti quantitativi.
“Premesso che sui dati dei nostri viticoltori conferenti non abbiamo ancora riscontri definitivi, perché tutti sono ancora in fase di raccolta, sappiamo però che la resa per ettaro stabilita dall’Accordo Interprofessionale è di 100 quintali di uva per ettaro, che è poi il dato del Disciplinare Docg. Vedendo le cose dal di fuori, si ha però la sensazione che la fertilità dell’annata sia buona e che quindi sui filari l’uva ci sia, ma senza esagerazioni particolari.” A breve faremo un’altra verifica e così ne sapremo di più.