L'incontro sui “Sorì” ospitato nel palazzetto dello sport di S. Stefano Belbo e organizzato dal Consorzio di Tutela dell'Asti è avvenuto attraverso un allestimento importante, con grande schermo dietro il palco e una regia video per soddisfare la visibilità delle oltre trecento persone intervenute e sedute nella vasta area coperta. Ad aprire i lavori, il sindaco di S. Stefano Belbo e vice presidente della Associazione Comuni del Moscato, Luigino Icardi, che dopo i saluti ha rimarcato l'importanza dell'argomento in discussione ed ha anche promesso battaglia per la recente imposizione dell'IMU sui terreni agricoli: due temi certamente correlati per le difficoltà sopportate dai contadini dei “vigneti eroici” rese ancora maggiori dall'applicazione di questa tassa (che di comunale ha ben poco). Dopo l'introduzione del direttore del Consorzio, Giorgio Bosticco, è stato l'europarlamentare Alberto Cirio ad intervenire indicando che la direzione è quella di difendere la qualità , quindi anche l'eccellenza di questi territori impervi e affascinanti che hanno un valore economico e paesaggistico molto prezioso, valore che aumenta con il riconoscimento a Patrimonio dell'Umanità appena ottenuto. Cirio ha poi ricordato le funzioni e le opportunità relativi alla sede europea, la necessità di guardare al mondo e di usufruire dei fondi che l'Unione Europea mette a disposizione per il territorio.
Il conduttore Sergio Miravalle ha moderato la carrellata degli interventi in programma iniziando con la visione di immagini relative a tutti i siti europei che presentano vigneti terrazzati o in forte pendenza, commentate dal tecnico Gianluca Macchi. Poi due testimonianze da produttori di “altri sorì” italiani: ha raccontato la sua esperienza il noto barolista Elio Altare, proprietario di vigneti sul mare delle liguri Cinque Terre, anche quelle Patrimonio Unesco. Bello ed efficace il suo intervento che ha rimarcato il problema dei costi maggiori per chi coltiva terre impervie, portando poi l'esempio della “desertificazione” che si sta compiendo proprio tra quelle vigne sul mare dove in cinquant'anni si è passati da 1300 a 79 ettari coltivati. Un serio e reale panorama che sulle nostre colline si vuole assolutamente evitare. Dopo Altare, anche il giovane produttore Marco Fay ha portato la sua esperienza dalla Valtellina ed è proprio ai giovani in realtà che si vuole inviare un accorato e unanime messaggio per salvaguardare le colline dei “sorì”. E' seguita una esposizione del tecnico Marco Bertolotti che ha lavorato per la Regione Piemonte e anche per il Comune di S. Stefano Belbo presentando uno studio che contempla i rilievi satellitari. Si è poi presentato il libro “Sorì, la Fatica del Sorriso” curato dall'enologo e giornalista Lorenzo Tablino, pubblicato dal Consorzio di Tutela: tra le pagine tredici interviste a viticoltori “eroici” come le loro vigne sui territori di diversi Comuni, insieme a dati tecnici e storici sul paesaggio. Il volume presenta anche le bellissime fotografie di Enzo Massa e propone in ogni pagina la traduzione in inglese dei testi, diventano così interessante anche per il turista.
Sul fatto di ritornare a valorizzare e a premiare anche economicamente i coltivatori delle terre impervie è ovviamente d'accordo Giovanni Bosco, presidente del CTM che invita la Commissione Qualità istituita al riguardo a considerare il progetto di offrire una identità definita a questi territori - oggi riconosciuti per 330 ettari - e ai loro produttori, anche attraverso la realizzazione di un marchio e di un bollino. Ecco poi la proposta concreta di Giovanni Satragno, presidente della Produttori Moscato, rivolta a concedere ai proprietari dei “Sorì” dei diritti di impianto gratuiti per un totale di 100 ettari con vincolo a non estirpare per 20 anni, oppure al costo di 1 euro per la costituzione di un fondo che possa servire a distribuire denaro ai proprietari coinvolti. Bosticco chiude i lavori annunciando la necessità di rivedere le note difformità esistenti sulle particelle finora considerate e sulle loro pendenze, compito per il quale chiede la collaborazione dei proprietari stessi, appellandosi alla loro responsabilità e dichiarandosi fiducioso di ottenere i dati reali che le immagini utilizzate in passato non sono riuscite ad offrire. Il direttore del Consorzio si è inoltre impegnato a trovare dei fondi da distribuire ai proprietari dei “sorì” chiedendo alla Regione Piemonte che vengano inseriti tra le misure agro-ambiente del nuovo PSR. L'incontro termina con l'ennesimo scontro verbale tra Satragno e Pietro Cirio (Agrinsieme Moscato) sul tema delle mancate trattenute nell'accordo dell'ultima vendemmia, facendo così riaffiorare gli umori delle riunioni estive di Commissione Paritetica e confermando che il nostro Moscato ha carattere “frizzantino” non soltanto in bottiglia.