Non è stata un’annata facile quella del 2014 nel vigneto, soprattutto per le varietà precoci, che più di quelle tardive hanno patito l’alternanza climatica che ha accompagnato primavera ed estate.
L’invero era stato mite e poco nevoso. La primavera era iniziata sotto buoni auspici, determinando la ripresa vegetativa con parecchi giorni di anticipo. Nella sua seconda fase, la primavera aveva accentuato l’incostanza climatica. Escludendo il periodo di fioritura e allegagione, con clima abbastanza stabile, il resto ha visto la frequente alternanza di giornate calde e piovose.
Per le uve precoci, il mese critico è stato luglio, che ha portato sulle colline di Moscato e Brachetto molti giorni di pioggia, con una riduzione dell’accumulo termico rispetto agli anni precedenti.
Le previsioni primaverili di una ventina di giorni di anticipo per la raccolta, con il passare del tempo si sono capovolte, soprattutto per il clima sfavorevole dell’estate.
Ciò che davvero ha fatto la differenza rispetto alla qualità delle uve è stato il lavoro del viticoltore: chi ha lavorato con meticolosità e applicazione ha raccolto uve in buone condizioni di sanità e maturazione. Chi ha lavorato con superficialità, ha ottenuto risultati assai meno lusinghieri.
In casa Toso, le operazioni di vinificazione sono iniziate l’8 settembre. Globalmente, sono stati vinificati circa 45.000 quintali di uve, 35.000 di Moscato per Asti e Moscato d’Asti. I restanti 10.000 quintali sono stati di Brachetto, Barbera, Dolcetto, Cortese e Chardonnay.
Le quantità vinificate nel 2014 rispecchiano a grandi linee gli anni precedenti.
Per quanto concerne la qualità delle uve, netta è la differenza tra le varietà precoci (Chardonnay, Moscato, Brachetto, Cortese e Dolcetto) rispetto a quelle tardive (Barbera), che hanno potuto contare su un settembre favorevole. Una vendemmia, quindi, in chiaroscuro.
Volendo focalizzare la produzione del Moscato, i dati risultano piuttosto contradditori. Rispetto al 2013, sono stati riscontrati un potenziale alcolico inferiore di circa 1 grado alcool, un’acidità totale di circa 1 grammo/litro in più e un profilo aromatico modesto. Situazione analoga si è registrata anche sulle uve aromatiche nere (Brachetto) dove anche la maturazione antocianidica è scarsa.
L’andamento climatico positivo dell’ultima parte di agosto e del mese di settembre ha favorito invece l’ottimo livello qualitativo delle uve Barbera, che hanno conseguito una buona maturazione sia sul profilo zuccherino che fenolico. In tal caso, si preannunciano vini ricchi di colore, decisamente ampi di profumi, soprattutto fruttati, e di buona sapidità e longevità.