Giovedi 6 novembre 2014 presso la Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo alle 15 il Comune di Santo Stefano Belbo e i ragazzi delle scuole dell’Istituto comprensivo Cesare Pavese hanno celebrato il ventennale dell’alluvione con un pomeriggio dedicato al tragico evento che colpì Regioni, città e paesi del nord Italia.
A ricordare l’evento hanno partecipato tanti dei protagonisti che in quel novembre del 1994 vissero direttamente i tragici fatti accaduti. Oltre al sindaco Luigi Genesio Icardi e all’ex sindaco Luigi Ciriotti che governò Santo Stefano Belbo negli anni dell’alluvione, hanno partecipato alla giornata l’eurodeputato Alberto Cirio, i rappresentanti del Grande Oriente d’Italia che presero parte alla ricostruzione con un contributo di 500 milioni di lire, il segretario comunale di Alba, Francesco d’Agostino (all’epoca in servizio a Santo Stefano Belbo), il geologo Carlino Belloni, Silvana Caligaris dell’Istituto Comprensivo Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo e Franco Vaccaneo, direttore dell’allora Centro Studi Cesare Pavese.
<Le nostre acque – ha spiegato Alberto Cirio – sono generatrici di vita, in questo senso devono essere tutelate, conservate, al fine di custodirne la forza vitale ed evitare che diventino strumento di devastazione e distruzione. Il nostro impegno è di mettere in condizione di sicurezza la nostra comunità, attraverso una consapevole e attenta gestione del nostro territorio>.
Nel corso della giornata, il Comune ha presentato il video, realizzato dal regista santostefanese Andrea Icardi in ricordo dell’alluvione con immagini, filmati, interviste e testimonianze.
<Un documento toccante e commovente – ha commentato Luigi Ciriotti, ex sindaco di Santo Stefano Belbo – che mi ha riportato alla mente molti momenti drammatici vissuti in quelle ore e le successive dimostrazioni di solidarietà che, grazie anche al grande richiamo suscitato dall’allagamento del Centro Studi Cesare Pavese, da ogni parte d’Italia ci sono arrivate con incondizionata generosità>.
Con il documentario di Andrea Icardi, con le immagini e con le testimonianze delle persone che hanno vissuto quei momenti, il Comune vuole ricordare un fatto unico e straordinario nella storia della nostra comunità, un momento che ha unito tutti noi, ricordandoci i valori del sostegno e dell’aiuto reciproco.
<Il nostro territorio, grazie agli importanti interventi che sono stati fatti a tutela delle acque fluviali, è oggi nettamente più sicuro – ha spiegato il sindaco Luigi Genesio Icardi. La vera alluvione che oggi le amministrazioni comunali devono fronteggiare è quella burocratica: una molteplicità di autorità che si occupano dei fiumi e dei rii in un quadro normativo dove si muovono con fatica gli stessi addetti ai lavori, il tutto condito dai vincoli del patto di stabilità. Non oso immaginare, da un punto di vista gestionale, che cosa potrebbe significare fronteggiare oggi un’alluvione come quella del 1994. Il rischio, come infatti sta accadendo in Comuni che in queste ore stanno gestendo delle emergenze, sarebbe quello di inchiodare la ripresa, la ricostruzione, i lavori di sviluppo e tutela territoriale a cavillose logiche d’ufficio che non favoriscono il progresso e la salvaguardia della comunità>.