È uscito il ventunesimo volume degli studi pavesiani internazionali, curato da Antonio Catalfamo per conto della fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo, nell’ambito della collana Quaderni pavesiani, edita da Guida di Napoli. Il titolo è Cesare Pavese, un amico speciale nella società digitale iperconnessa, e prende spunto da una definizione coniata nel proprio intervento da Franco Ferrarotti, unico sopravvissuto tra gli amici dello scrittore con il quale trascorse un periodo negli anni giovanili a Serralunga di Crea, nel Monferrato, e poi negli ambienti della Casa editrice Einaudi, presso la quale lavoravano entrambi.
Il libro, ancora una volta, fa propria la concezione pavesiana dell’umanesimo, che non considera la visione umanistica come una comoda poltrona (per dirla con lo scrittore langarolo) su cui sedersi per godere i risultati definitivamente conseguiti, ma come una ricerca continua, che consente di pervenire a verità relative, destinate a essere messe sempre in discussione. Così, i vari interventi pubblicati nel libro, di cui sono autori docenti universitari e critici di fama internazionale, che aderiscono all’Osservatorio permanente sugli studi pavesiani nel mondo, affrontano i vari aspetti dell’esistenza umana nella loro complessità, senza schematismi, ma con un’ottica pavesiana proiettata in avanti e applicata alla realtà odierna, caratterizzata dall’informatizzazione estrema, con l’ulteriore prospettiva rappresentata dalla pandemia da coronavirus e dai problemi relazionali che essa sta comportando. Il volume si può prenotare in tutte le librerie d’Italia o su www.guidaeditori.it.