Quattro Associazioni alpine (Alpini in Langa, Alpini del Roero, Alpini d’Oc e Alpini della Piana cuneese) hanno donato all’ospedale di Verduno (nuovo centro regionale di cura e assistenza dei malati affetti da Coronavirus) undici set completi per l’assistenza polmonare d’emergenza, 4.500 mascherine Ffp2 e camici per il personale sanitario, del valore complessivo di oltre 20 mila euro. L’intervento, per la delicata scelta dei macchinari, è stato concordato con l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi.
I quattro sodalizi alpini si erano posti l’obiettivo di fornire set completi per l’assistenza polmonare d’emergenza pre e post intensiva: si tratta di elementi che possono essere normalmente utilizzati su comuni letti, con la possibilità di essere impiegati in situazioni di emergenza grazie alle ridotte dimensioni e semplicità di trasporto. Il sistema scelto, infatti, non necessita di tubazioni fisse di ossigeno, ma è in grado di generare gas medicale, miscelarlo e distribuirlo al paziente, funzionando in autonomia, con il solo collegamento alla rete elettrica. Apparecchiature, inoltre, utilizzabili su ambulanze o per cure post ospedaliere presso le abitazioni.
La consegna del materiale è avvenuta giovedì scorso alla presenza di rappresentanze alpine delle quattro aree, al commissario Giovanni Monchiero, al primario di rianimazione Gioacchino Roberto e a Paolo Tofanin della Direzione sanitaria. Monchiero ha ringraziato gli Alpini per «la donazione del materiale che tornerà utile non solo in questo momento di emergenza, ma anche per il futuro e regolare funzionamento dell’ospedale». Gli Alpini dal canto loro hanno testimoniato la vicinanza morale ai medici e a tutto il personale per questo sacrificio da prima linea. «Abbiamo fatto ciò che si poteva, donando materiali adeguati e conformi alle esigenze ospedaliere del momento, unendo allo spirito pratico la generosità che ci contraddistingue da sempre», dice Walter Santero, presidente degli Alpini in Langa. Conclude Santero: «Non è stato facile reperire questo tipo di attrezzature, vista la specificità e la grande richiesta a livello mondiale, ma gli Alpini ce l’hanno fatta e ne siamo tutti felici e orgogliosi».