Si chiude in questi giorni il secondo anno di attività del museo enologico Toso di Cossano Belbo. Inaugurata nell’ottobre 2011, la struttura accoglie anche una fornitissima “enobottega” aperta tutto l’anno. «Dobbiamo dividere l’annata sostanzialmente in due fasi», precisa Elena Patrone, enotecnico di Cortemilia che dall’apertura della struttura si occupa della sua gestione. «Dalla tarda primavera fino all’autunno inoltrato abbiamo una forte presenza turistica, italiana ed estera. Nei mesi invernali, invece, le presenze sono legate soprattutto ai clienti della Toso, alla gente della zona e, in particolare, ai conferenti che vengono a rifornirsi dei vini prodotti proprio con le loro uve, una sorta di autogratificazione per la qualità conseguita anche grazie al loro lavoro». Conclude Elena Patrone: «Per quanto riguarda i turisti stranieri, le provenienze sono eterogenee, ma i tedeschi sono quelli più numerosi con ottime soddisfazioni nelle vendite». Per i frequentatori più assidui è stata preparata una carta fedeltà come strumento di fidelizzazione.