Inaugurata il 12 ottobre con una partecipazione di pubblico davvero inconsueta la mostra I cinque di Bosia: lo scultore Remo Salcio, il pittore di fama internazionale Fabrizio Riccardi, l’autore dei murali di Bosia Silver Veglia, il pubblicitario Edgardo Bianco e Nora Navone con le sue personalissime figurazioni.
«La suggestiva cornice del centro congressi della Fondazione Cesare Pavese, la chiesa dei santi Giacomo e Cristoforo che mantiene, pur sconsacrata, un'aura sacrale», dice il curatore della mostra Silvio Saffirio, «ha certamente esaltato la freschezza delle opere, ma quel che spero sia stato compreso è lo spirito fattivo di questa mostra che va oltre il pur importante scopo artistico». I cinque artisti, infatti, sono tutti legati a Bosia, per nascita o adozione, e hanno partecipato con convinzione a un evento che ha messo in luce la vitalità di un luogo per lungo tempo ignorato o dimenticato.
«Vorrei dire che Bosia sta rinascendo», aggiunge il sindaco Ettore Secco «lo proverebbero le numerose attività artigianali, di ospitalità e servizi sorte recentemente, un saldo attivo della popolazione seppur modesto ma in controtendenza, l’affermazione del Premio Ancalau che inanella primati a ogni nuova edizione, un rinnovato e incoraggiante senso di appartenenza».
La mostra I cinque di Bosia si concluderà venerdì 25 ottobre per lasciar spazio allo svolgimento del famoso Premio letterario dedicato a Cesare Pavese. L’esposizione è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, tranne lunedì e giovedì pomeriggio, con ingresso libero.