Ci risiamo. Come accade ormai ogni anno, nel periodo della vendemmia, le acque del Belbo si presentano, in alcuni tratti, nerastre a causa di probabili sversamenti di reflui non regolarmente filtrati. A denunciare un week-end di ordinario inquinamento è Gian Carlo Scarrone, presidente dell’Associazione “Valle Belbo pulita”, che da alcuni anni tiene sotto controllo il Belbo e il Tinella, con i rispettivi affluenti, segnalando episodi di degrado ambientale. «Nei giorni scorsi - spiega Scarrone - sono arrivate segnalazioni d’inquinamento: evidentemente qualcuno ha pensato di sfruttare una favorevole congiuntura meteorologica per smaltire abusivamente un po’ di reflui accumulati, limitando così le spese per la depurazione».
Dopo le prime segnalazioni, i volontari dell’Associazione ambientalista con i tecnici dell’Arpa hanno trovato una prima situazione anomala con reflui di lavorazioni delle cantine nei pressi del ponte principale di Santo Stefano Belbo. La seconda situazione anomala ha portato i volontari sul torrente Tinella a Castagnole delle Lanze e a Boglietto di Costigliole d’Asti, dove scorrevano acque non salubri e dall’aspetto grigio–bluastro. Non da meno il rio Trionfo a Canelli, affluente del Belbo, dove pessimi comportamenti ambientali hanno versato reflui vinicoli a colorare in modo anomalo le acque. In quest’ultimo caso, come se non bastasse, qualche irresponsabile ha buttato in acqua una cassetta di cefali (pesci marini), con conseguente elevato inquinamento organico ed emanazione di odori nauseanti.