Così come è stato per la vendemmia delle uve Moscato, anche la raccolta delle olive a Castiglione Tinella si è svolta quest’anno con largo anticipo. Il nutrito gruppo degli olivicoltori castiglionesi ha raccolto i frutti delle centinaia di piante distribuite sul territorio comunale nel periodo dal 6 al 15 ottobre, raggiungendo il frantoio in Liguria per la frangitura attraverso tre diversi viaggi.
A differenza della vite, quest’anno colpita da siccità, grandine e gelate, la pianta d’ulivo non ha particolarmente sofferto l’annata agricola davvero stramba: il clima caldo e secco di agosto con temperature fino a 36°, ha contrastato la diffusione della mosca (che predilige un clima umido) - dice Emanuele Contino, enologo e produttore di vino che porta avanti la passione della sua famiglia per questa coltura - ma la produzione è comunque calata leggermente rispetto allo scorso anno, anche se alla fine si è presentata fin superiore nella sua totalità grazie alle nuove “adesioni”, offrendo un raccolto di circa 17 quintali di olive; ciò che è particolarmente interessante è la resa in olio, che ha raggiunto il valore record del 17.8% e anche i dati dell’acidità (acido oleico) sono eccellenti, con una media dello 0.4%.
Dati alla mano, il gruppo di amici appassionati di questa coltura “alternativa” per queste colline, ma che riprende una vocazione agricola locale che riporta al XV secolo, ha così raggiunto una produzione di 300 litri di olio di altissima qualità. E mentre si sta allestendo una specifica sezione sul sito web comunale dedicata a questa gioiosa avventura, che raccoglierà dati e fotografie per ogni annata, si sta organizzando la tradizionale gita che celebra il sodalizio, ovviamente rimanendo sempre in tema, visitando il Museo dell’Olivo a Imperia.