La vendemmia 2017 del moscato docg firmata 958 SANTERO:«Meno uva per il clima, ma grappoli di qualità che diventeranno ottimi vini»
«È stata una vendemmia particolare questa del 2017, fatta di ottima qualità delle uve anche se con una quantità limitata dal clima che in Piemonte, come nel resto d’Italia, ha colpito duro. Tuttavia le uve moscato docg che abbiamo portato in cantina sono sane e buonissime e daranno vini ottimi. Come sempre». Gianfranco Santero, presidente del gruppo che ha vigneti e cantine a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, commenta così la raccolta delle uve moscato docg che si sta completando in questi giorni. Sullo sfondo ci sono i 60 ettari di vigne di proprietà della famiglia e gli oltre 400 conferitori che portano i loro grappoli alle cantine dove si produce il 958 SANTERO.«Noi Santero – aggiunge ancora il presidente del gruppo vitivinicolo – siamo impegnati in prima persona nelle operazioni vendemmiali, dalla raccolta dei grappoli, alla pesatura a tutte le operazioni di cantina. È il nostro modo per continuare ad essere legati, come vogliamo, al nostro territorio a quella “valle delle bollicine” che corre lungo il Sud Piemonte e dove più di un secolo fa è nato il primo spumante d’Italia proprio da uve moscato poi diventate a denominazione d’origine controllata e garantita, la più alta è importante denominazione per i vini italiani. E non è un caso – conclude Gianfranco Santero - che, proprio per merito del lavoro dei viticoltori che da oltre cento anni coltivano la vigna su queste colline, questa area vitivinicola sia diventata il 50° sito Unesco inserito nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. Un riconoscimento di cui siamo fieri e che ci spinge a migliorare sempre di più i nostri vini e il nostro lavoro nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente naturale che ci circonda. Noi di 958 SANTERO siamo in piena sintonia con questo spirito»