La crisi idrica generalizzata che ha colpito molte parti d’Italia, purtroppo non ha risparmiato il nostro piccolo Comune. I consistenti prelievi connessi alla stagione vendemmiale, soprattutto da parte delle aziende vinicole, associati alle temperature elevate e all’eccezionale siccità, hanno messo in crisi la rete di distribuzione dell’acqua potabile. Da ieri, in alcune zone collinari del paese, Moncucco e Serole, si registrano interruzioni dell’erogazione dell’acqua potabile.
Il gestore del servizio idrico, SISI, riferisce che fornitore dell’acqua, l’acquedotto delle Langhe (A.L.A.C.), consegna alla rete comunale, come da contratto, 18 litri al secondo: per far fronte all’emergenza ha incrementato la fornitura al massimo delle proprie possibilità, stante la situazione generale, tuttavia ciò non è sufficiente e il problema di garantire la continuità del servizio permane.
Il Comune di Santo Stefano Belbo si è immediatamente attivato presso il gestore del servizio idrico, SISI s.r.l., per attivare interventi d’emergenza e garantire la continuità del servizio di distribuzione dell’acqua potabile, essenziale per la cittadinanza e le aziende.
In particolare, il Comune ha messo a disposizione del gestore SISI ulteriori 6/7 litri al secondo di acqua proveniente dal nuovo acquedotto rurale Rocchetta Belbo-Santo Stefano Belbo. Il Comune è infatti parte attiva del consorzio irriguo che ha ricostruito l’acquedotto (spazzato via dall’alluvione del ’94) e che attinge ai pozzi di Rocchetta di proprietà del comune di Santo Stefano.
Già a livello progettuale era stato previsto, ed è stato realizzato, un punto di connessione e scambio tra l’acquedotto di Santo Stefano e il nuovo acquedotto irriguo: una misura strutturale che permette di aumentare anche del 50% l’acqua disponibile e di risolvere in modo definitivo la crisi idrica che tutti gli anni in vendemmia si ripropone.
<L’acqua dei pozzi di Rocchetta – precisa il sindaco Luigi Icardi – che immetteremo nella rete comunale presenta una buona qualità chimico-fisica e sarà clorata per garantire la sicurezza microbiologica ai fini idropotabili (d’altra parte, fino all’alluvione del ’94 è sempre stata distribuita nelle nostre case). I lavori sono ora in corso ed entro la sera di martedì 29 verrà posizionato un cloratore e aperte le valvole di immissione. Credo e spero che nel giro di poche ore il problema sarà risolto, ma raccomando sempre a tutti, in ogni caso, un uso consapevole e responsabile della risorsa idrica>.