Missione compiuta, con queste parole la pianista Elisa Tomellini ha commentato l’impresa realizzata sabato scorso, 8 luglio, quella di suonare il pianoforte sul Monte Rosa a oltre quattromila metri d’altezza. Un’impresa resa possibile dalla determinazione e preparazione dell’artista scalatrice e dalla collaborazione con un partner d’eccezione che ha supportato l’iniziativa: 958 SANTERO.
Secondo alcuni media quello di sabato scorso è stato il concerto per pianoforte più alto al mondo. Tutto si è svolto con l’aiuto di uno staff di tecnici ed esperti di alta montagna che ha seguito Elisa Tomellini sul ghiacciaio del Colle Gnifetti sul monte Rosa in Valle d'Aosta a 4460 metri di quota.
Il piano a coda è stato trasportato su ghiacciaio da un elicottero. Tomellini ha sfidato se stessa e la natura raggiungendo l'originale palcoscenico a piedi.
La rivelazione del pianismo nazionale e internazionale, ha unito così le sue due grandi passioni: la musica e la montagna. A oggi nessuno si era mai esibito a una simile altitudine con un pianoforte a coda e dopo un'ascesa non da poco per raggiungere una vetta così prestigiosa. Per il quotidiano inglese "The Guardian" Tomellini è fra i più brillanti talenti della generazione di giovani pianisti.
«Avevo molto freddo alle mani, ma ho cercato di non pensarci continuando a muovere le braccia. Il piano era un ghiacciolo. Devo dire che sono riuscita anche ad ispirarmi e a commuovermi. E state certi, nei miei futuri concerti, che non dirò mai più che la sala è poco calda» ha raccontato Elisa Tomellini a evento concluso brindando al successo dell’impresa con un calice di Asti Secco 958 SANTERO. La pianista ha inoltre ringraziato la maison piemontese di bollicine per il supporto alla sua iniziativa. «Con 958 SANTERO c’è stato subito feeling e collaborazione. Il risultato è stato un successo» ha detto.
Parole di elogio e di soddisfazione anche da parte di Gianfranco Santero, presidente del gruppo vitivinicolo che ha supportato l’impresa di Elisa Tomellini. «Siamo fieri, come azienda e come famiglia, di avere collaborato al successo di un evento che unisce l’arte, lo sport e il paesaggio in un unicum che ha molto da condividere con i nostri vini e spumanti – ha detto Santero -. L’impresa di Elisa – ha aggiunto – testimonia il valore di alcune estreme eccellenze del made in Italy come la grande musica Classica, la montagna e le produzioni enologiche la cui sinergia non può che portare a risultati positivi».