Nelle Langhe conquistate dai vigneti e dove il nocciolo sta guadagnando decisamente terreno, nel Comune del Moscato di Castiglione Tinella la produzione di olive è ormai una passione. In una annata che ha registrato una scarsissima produzione di olive e quindi di olio italiano, dagli ulivi di questo paese della Langa bassa sono arrivate in frantoio circa 20 quintali di frutti provenienti da circa 500 alberi di diverse varietà, tra le quali domina il Leccio nelle sue differenti tipologie ma compare anche la delicata Taggiasca.
Da tempo tra il cangiante tappeto di vigneti che ricopre questa terra, si scorgono impianti di ulivo, piccoli o grandi, come l’ultimo che è stato allestito appena sotto il centro abitato di Castiglione: sul bel versante che guarda l’est cento nuovi alberi certificano questa passione che ha felici valori di aggregazione, di sfida agli inverni e di festa ad ogni olio nuovo così come per ogni nuova produzione di Moscato d’Asti delle numerose cantine del territorio. Sono una decina i proprietari che affidano a Piero Contino - promotore di questa avventura che si ripete ormai da qualche anno e proprietario di ulivi sulla collina più alta - le loro olive che divengono puntualmente olio di alta qualità, confermando la fertile elasticità di questa splendida terra.
Quest'anno si sono ricavati circa 260 Kg di olio, e per suggellare il raccolto e l’iniziativa che coinvolge l’appassionato gruppo, Emanuele Contino - che è anche amministratore comunale - ha organizzato una visita al frantoio di Recco, nella Liguria di Levante, dove ogni anno si compie la trasformazione delle olive castiglionesi: l'occasione si è rivelata una piacevole giornata nel Golfo del Tigullio con sosta in focacceria, gita a Portofino e cena finale a base di pesce.
Intanto, in paese si sta pensando ad un evento annuale che celebri la produzione dell’olio insieme a quella del vino: due prodotti che su questa terra interpretano puntualmente l’eccellenza, già riconosciuta per il vino e non ancora per l’olio, per ora confinato in una produzione che soddisfa il palato dei coltivatori e che non contempla il commercio. Si sta già pensando però all’acquisto di un piccolo frantoio e la produzione potrebbe davvero in futuro rappresentare un’altra risorsa tipica di questo paese che, oltre agli splendidi prodotti di cantina, già propone il miele, i prodotti di lavorazione della nocciola, la birra e i biscotti artigianali.