Seguita dalla riunione del Consiglio Direttivo, lunedì 10 ottobre si è svolta presso il Comune di Santo Stefano Belbo l’assemblea dell’Associazione Comuni del Moscato, registrando una importante affluenza di sindaci e amministratori. All’ordine del giorno, il bilancio consuntivo 2015 e quello preventivo 2016, entrambi approvati dall’assemblea che ha anche deliberato a favore della adesione dell’associazione dei Comuni all’Osservatorio sui marchi e brevetti in fase di costituzione, ratificando la precedente delibera del Consiglio Direttivo.
La discussione si è poi concentrata sul tema dell’accordo stipulato tra le parti relativamente all’ultima vendemmia: il presidente dell’associazione, e sindaco di Santo Stefano Belbo Luigi Genesio Icardi, ha invitato i rappresentanti delle diverse categorie sindacali che hanno partecipato ai lavori della commissione paritetica sul Moscato, a illustrare a tutti gli amministratori presenti i termini dell’accordo vendemmiale. Erano presenti: Roberto Abellonio e Mario Viazzi per Confragricoltura, Giorgio Bodrito e Sara Mazzolo per Coldiretti, Ivano Andreos per CIA, Giovanni Satragno per Produttori Moscato d’Asti, Paolo Ricagno per Gruppo Cantine Sociali.
Dagli interventi dei diversi rappresentanti delle associazioni è emersa una forte coesione nell’analisi dei risultati ottenuti: le rese definite quest’anno sono state determinate considerando i dati delle vendite e delle perdite sui mercati del prodotto Asti e, ovviamente, dal sempre difficile confronto con la parte industriale. La discussione ha visto anche diversi interventi da parte dei sindaci che, in alcuni casi, hanno rappresentato il diffuso malcontento degli agricoltori per un accordo che riduce del 20% la redditività delle aziende agricole. I sindaci hanno anche richiamato alle responsabilità doverose da parte di tutti gli attori del comparto, comprese quelle delle diverse associazioni rappresentative di parte agricola che non paiono a volte allineate. Tutti i rappresentanti della parte agricola presenti concordemente hanno sottolineato che polemiche e divisioni sono dannose per tutti e che chi polemizza, critica, crea fratture nella rappresentanza agricola dovrebbe abbandonare i personalismi e sedersi al tavolo con idee, soluzioni e proposte costruttive, nell’interesse dell’intero comparto.
Tutti d’accordo sulla necessaria campagna promozionale che sarà avviata con le risorse del fondo creato con questa vendemmia: è stata espressa la volontà di realizzare, con questi stanziamenti, varie iniziative, tra cui una cartellonistica di qualità per il territorio del Moscato da destinarsi ai cinquantadue Comuni. Obiettivo comune sarà di utilizzare questi fondi in modo efficace con l’utilizzo di strumenti e canali comunicati innovativi, che si rivolgano in particolare alle nuove generazioni. Sarà certamente importante in questo senso la partecipazione di questa associazione alla commissione per la gestione dei fondi, già in accordo con le realtà di categoria.
C’è la disponibilità quindi, da parte delle associazioni su cui converge il fondo, di coinvolgere tutte le rappresentanze del territorio e di accogliere nuove proposte per definire insieme le migliori azioni da intraprendere per una valorizzazione efficace del prodotto. L’opinione diffusa che è emersa rivela la necessità di rivedere le azioni, il Consiglio e la presidenza del Consorzio di Tutela attraverso un diverso equilibrio amministrativo ed anche alla luce dei risultati interpretati dai dati di mercato; si è ricordato infine il destino della storica Commissione Paritetica che dopo 39 anni non ha più una gestione e una moderazione istituzionale soprattutto per la mancanza dell’Assessore Regionale all’Agricoltura: ulteriore elemento che non favorisce una gestione ottimale del comparto.
Dopo l’ampia parentesi dedicata al tema dell’accordo, si è espressa l’intenzione da parte dell’Associazione Comuni del Moscato di redigere e inoltrare una nota di protesta ad ogni livello istituzionale, partendo dal Ministero competente, relativamente alle regole che riguardano le assunzioni dei lavoratori stagionali in vigna - dirette o attraverso cooperative - in rapporto alle aziende che si ritrovano complicanze nel gestire la vendemmia ed anche dal punto di vista burocratico: una segnalazione che vuole anche proporre una giusta riflessione sui temi della legge sul caporalato in discussione in questi giorni e per la quale si sono già avanzate opportune indicazioni da parte delle associazioni di settore. Altro importante argomento da riprendere, secondo questa associazione, è la valorizzazione dei preziosi “sorì” che dopo una attenzione iniziale non è più stata considerata.