Dal 20 luglio, con l’entrata in vigore del cosiddetto decreto “Balduzzi”, tutte le associazioni e le società sportive sono obbligate ad avere il defibrillatore semiautomatico e personale volontario in grado di utilizzarlo. Pena la sconfitta a “tavolino”.
Anche in quest’ottica e grazie alla generosità di una famiglia, il paese di Cossano Belbo si è potuto dotare dello strumento salvavita, utile per il soccorso in caso di arresto cardiaco. L’insegnante della locale scuola primaria, Nadia Calosso, ha voluto ricordare la sua mamma Lorenza comprando il defibrillatore che è stato sistemato in una teca nell’androne d’ingresso del municipio e “sorvegliato” da una telecamera.
All’inaugurazione erano presenti i volontari che hanno svolto il corso per operatori DAE, tenutosi dal Centro di formazione cebano e monregalese, che ha rilasciato gli attestati e i tesserini di riconoscimento. Tra gli operatori abilitati ci sono anche quattro amministratori comunali e il sindaco Mauro Noè che ha ringraziato Nadia Calosso (anche lei volontaria) per «il nobile gesto» e annunciando che «presto un’altra famiglia la imiterà, così da avere due dispositivi disponibili nel piccolo paese della valle Belbo».